Conus
pamotanensis (Martin, 1906)
Ein stumpfer Kegel, dessen Gewinde etwas
eingesenkt ist, derart dass sich bei seitlicher Ansicht nur die ältesten
Umgänge als sehr kurze Spitze über die Schlusswindung herausheben.
Ausser dem glatten Embryonalende, dessen ältester
Abschnitt fehlt, nehmen noch drei mit Spiral-winkel versehene, schwach gekrönte
Mittelwindungen an der Bildung der Spitze Theil; dann schwindet durch Zunahme
der Einrollung der Winkel ganz und werden die Umgänge des Gewin-des seicht
ausgehöhlt. Alle zeigen eine aus scharf geschnittenen Spiralleisten bestehende
Skulptur und die jüngeren auch sehr deutlich hervortretende, schwach gebogene
Zuwachsstreifen.
Die Kante der Schlusswindung steht ein wenig über
ihren hinteren, ausgehöhlten Theil hervor, während der vor jener gelegene
Abschnitt des Gehäuses eine sehr charakteristische Pro-fillinie zeigt; denn
diese biegt sich hinten ziemlich stark einwärts, dem Spiralwinkel zu, während
der Kegel vorne stark verschmälert ist. Hier sind einige entfernt stehende,
schmale und ziemlich hohe Spiralleisten vorhanden. Die Zuwachslinien biegen
sich in einigem Abstände vom Winkel verhältniss massig stark nach vorne.
In der heutigen Fauna Hess sich keine nahe
stehende Art auffinden; unter den javanischen Fossilien dagegen muss C. Hardi
Mart. (oben, pag. 18) als verwandt bezeichnet werden. Letzterer ist indessen
schlanker, obwohl vorne weniger verschmälert, und die Spiralskulptur auf dem
Stirn-abschnitte ist bei ihm mehr entwickelt.
Das einzige Exemplar stammt aus der Gegend des G.
Butak in Pamotan (2).
Un tronco di cono, il cui filo è affondato in modo che, visti di lato, solo i vortici più vecchi risaltano come un punto molto corto sopra la svolta finale.
Oltre
all'estremità liscia dell'embrione, della quale manca la sezione più vecchia,
sono presenti anche tre spire centrali debolmente coronate, provviste di angoli
a spirale, nella formazione dell'apice; poi, all'aumentare dell'arricciatura,
l'angolo scompare completamente e le spire del filo vengono leggermente svuotate.
Tutti mostrano una scultura composta da strisce a spirale tagliate nettamente e
le più giovani anche strisce di crescita molto sporgenti e debolmente curve.
Il
bordo della curva finale sporge leggermente al di sopra della sua parte
posteriore, incavata, mentre la porzione della cassa antistante mostra una
linea di profilo molto caratteristica; per questo si piega piuttosto fortemente
verso l'interno dietro, verso l'angolo della spirale, mentre il cono è
fortemente ristretto davanti. Ci sono alcune strisce a spirale distanti,
strette e abbastanza alte qui. Le linee di crescita si piegano in modo
relativamente forte in avanti a una certa distanza dall'angolo.
Nessuna
specie strettamente imparentata è stata trovata nella fauna odierna; tra i fossili
giavanesi, invece, il C. Hardi Mart. (sopra, p. 18) può essere definito
correlato. Quest'ultima, invece, è più sottile, anche se la parte anteriore è
meno ristretta e la scultura a spirale sulla fronte è più sviluppata.
L'unico
esemplare proviene dalla zona di G. Butak in Pamotan (2).
L’identificazione di questo esemplare non è stata immediata, e richiede qualche spiegazione. I primi tentativi di identificazione, basati sul confronto con le numerose specie di Java, definite da Martin ed altri autori, non hanno dato alcun risultato. Allora, sono andato alla ricerca di eventuali caratteristiche peculiari, che fossero presenti in questo esemplare. La colorazione sembra essere più un effetto della fossilizzazione, ma la scultura alla base è formata da linee spirali in rilievo, abbastanza distanziate una dall’altra. Basandomi sulla forma, oltre che sul supporto di queste linee spirali, ho cercato se, nei miei archivi fotografici, ci fossero esemplari simili, magari meglio conservati, trovandone ben due, con la stessa forma e dimensione, caratterizzati dalla presenza dello stesso tipo di scultura.
A questo punto ho nuovamente confrontato questi tre esemplari con le specie note e, con mia sorpresa, mi sono accorto che la stessa scultura era presente una specie in apparenza molto diversa: il Conus pamotanensis.
Il
Conus pamotanensis sembrerebbe essere una specie poco diffusa, tanto che
Martin ne conosceva solamente un esemplare, come lui stesso indicò nel 1906 e
successivamente nel 1916 (4). Ma l’esemplare descritto da Martin era
un esemplare adulto, probabilmente con la spira completamente appiattita a
causa dello sviluppo, e potrebbe appartenere ad una specie nella quale gli
esemplari più giovani, e quindi di dimensioni inferiori, mostrerebbero una
spira in apparenza normale, sebbene abbastanza bassa: di conseguenza gli
esemplari più giovani non verrebbero facilmente identificati con questa specie.
Una
conferma a questa tesi potrebbe essere rappresentata dall’ornamentazione del
secondo esemplare presente nei miei archivi fotografici: la colorazione
presente sull’ultimo giro è formata da tante linee spirali scure, abbastanza
ravvicinate tra di loro. La stessa colorazione, sebbene molto meno evidente, è
presente anche sull’esemplare RGM 7550, sul quale si è basata la definizione di
questa specie da parte di Martin.
Un’ulteriore conferma potrebbe essere costituita da un terzo esemplare, di cui ho trovato le fotografie, le cui dimensioni sono leggermente superiori: in quest’ultimo esemplare, la spira è decisamente più bassa e può costituire una conferma del progressivo appiattimento della spira all’aumentare delle dimensioni degli esemplari di questa specie.
The identification of this
specimen was not immediate, and requires some explanation. My first attempts at
identification, based on the comparison with the numerous Java species, defined
by Martin and other authors, have not yielded any results. So, I went in search
of any peculiar characteristics, which were present in this specimen. The coloring
seems to be more an effect of fossilization, but the sculpture at the base is
formed by spiral lines in relief, quite spaced from each other. Based on the
shape, as well as on the support of these spiral lines, I searched if, in my
photographic archives, there were similar specimens, perhaps better preserved,
finding two of them, with the same shape and size, characterized by the
presence of the same type of sculpture .
At this point I again
compared these three specimens with the known species and, to my surprise, I
realized that the same sculpture was present in an apparently very different
species: Conus pamotanensis.
Conus pamotanensis would seem to
be an uncommon species, so much so that Martin only knew one specimen, as he
himself indicated in 1906. But the specimen described by Martin was an adult
specimen, probably with the spire completely flattened due to development, and
it could belong to a species in which the younger specimens would show an
apparently normal spire, although quite low: consequently the younger specimens
would not be easily identified with this species.
A confirmation of this
thesis could be represented by the ornamentation of the second specimen present
in my photographic archives: the coloring present on the last whorl is formed
by many dark spiral lines, quite close to each other. The same color, although
much less evident, is also present on the RGM 7550 specimen, on which Martin's
definition of this species was based.
A further confirmation
could be constituted by a third specimen, of which I have found the
photographs, whose dimensions are slightly higher: in this last specimen, the
spire is decidedly lower and can constitute a confirmation of the progressive
flattening of the spire to the increase in the size of the specimens of this
species.
Nel
1921, Vredenburg indica la presenza di un esemplare in India, ma non ne da una
figura.
Nell’esemplare
illustrato nella terza colonna della seconda tabella sono evidenti le linee
spirali ravvicinate che costituiscono la colorazione dell’ultimo giro; questa
ornamentazione, seppure meno evidente, è presente anche sull’esemplare RGM
7550. Caratteristica è anche la scultura presente nella parte anteriore della
conchiglia.
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Conus pamotanensis (2) TAV. XLII – n. 689 |
Epoch : Lower /Upper Miocene
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Conus pamotanensis
mm. 49 Bunung Butak – Java Miocene |
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Conus pamotanensis mm. 24,7 x 14,7 Nyalindung
– Java Miocene [AZFC
540-01] |
Conus pamotanensis Pasir Ipis,
West Java - Middle
Miocene |
Conus pamotanensis |
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Conus pamotanensis Nyalindung,
West Java – Miocene medio |
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Conus pamotanensis mm. 24,7 x 14,7 Nyalindung
– Java Miocene [AZFC
540-01] |
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Conus pamotanensis mm. 26,7 x 15,1 Regency of Jampang, South West of Nyalindung – Java Miocene [AZFC
540-02] |
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Conus pamotanensis mm. 34,3 x 19,2 Regency of Jampang, South West of Nyalindung – Java Miocene [AZFC 540-03] |
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Conus pamotanensis mm. 30,6 x 18,2 Regency of Jampang, South West of Nyalindung – Java Miocene Esemplare
con la spira schiacciata. [AZFC
540-04] |
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Conus pamotanensis
mm. 49 Bunung Butak – Java Miocene |
Conus pamotanensis mm. 34,3 x 19,2 Regency of Jampang, South West of Nyalindung – Java Miocene [AZFC 540-03] |
Conus pamotanensis mm. 30,6 x 18,2 Regency of Jampang, South West of Nyalindung – Java Miocene Esemplare
con la spira schiacciata. [AZFC 540-04] |
Conus pamotanensis mm. 26,7 x 15,1 Regency of Jampang, South West of Nyalindung – Java Miocene [AZFC 540-02] |
Conus pamotanensis mm. 24,7 x 14,7 Nyalindung
– Java Miocene [AZFC
540-01] |